Le conseguenze dell’amore

Ieri ho visto finalmente questo film.

Devo dire che mi è piaciuto un sacco.

Mi ha lasciato un non so che.

Le musiche sono eccezionali.

L'attore interpreta un ruolo tutt'altro che scontato e recita impeccabilmente.

La storia, in se, non è nulla di stravagante, originale o innovativa.

Eppure c'è un crescendo di emozioni che esplodono.

Il vivere piatto e quotidiano, imprigionato ai soliti gesti del protagonista, che viene spezzato, ribaltato, scosso da una ragazza.

E' come aprire un vaso di pandora.

E' come assistere al risveglio impetuoso dei sentimenti e della vita.

Il grigiore esterno ed interno che poco a poco si dissolvono.

La monotonia e la quotidianità assumono spessore.

Il tempo stesso si dilata e diventa vero tempo.

Il tempo dell'attesa: da attesa statica ad attesa dinamica.

L'unica nota che ha innervosito la mia visione è aver ascoltato un dialogo che ho letto su un blog di una persona qualunque.

E qui ho capito quanto le persone citino senza inserire le fonti.

E' scorretto fare dei pensieri altrui, delle parole altrui, un proprio elaborato.

Mi può andare anche bene la citazione, ma la citazione rimane una citazione e dico, mai e poi mai, mi permetterei di far passare per parole mie, parole scritte da altri. 

Preferisco scrivere male, arrancare, non dire, piuttosto che dire con la voce di altri. 

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